venerdì 14 marzo 2014

Andrea Parodi

Soldati è stato un un disco la cui gestazione è cominciata in modo singolare, visto che gran parte delle canzoni sono nate dal rapporto di questo giovane e promettente cantautore con la nonna, la quale ha offerto, attraverso i racconti di vita vissuta, l’idea centrale che è alla base del disco, ovvero quella di “soldati”, la cui guerra è la propria vita quotidiana. Un’idea forte e coraggiosa che Andrea Parodi ha voluto condividere con uno stuolo impressionante di ospiti e collaboratori, convocati come se il disco fosse una rappresentazione teatrale o un set cinematografico, per cui ogni canzone necessitava di particolari interpreti e caratteri. Tra gli altri, vanno ricordati i marchigiani The Gang, la milanese Laura Fedele, il collega e amico fiorentino Massimiliano Larocca, ma anche l’americano Jono Manson e l’argentina Suni Paz coinvolti a vario titolo nell’elaborata costruzione delle strutture sonore del disco. Sarebbe riduttivo però considerare Andrea Parodi soltanto il regista di un articolato complesso di collaborazioni e ospiti: la sua voce e la sua chitarra, ma soprattutto la sua sconfinata passione per il rock’n’roll e nello stesso tempo per la canzone d’autore, solo gli elementi che tessono e organizzano una trama minuziosa e variopinta, dove le canzoni costituiscono i tasselli di una visione molto più ampia. Raro esempio di una visione condivisa e aperta alle sorprese, Soldati è un piccolo gioiello che merita di essere riscoperto perché ha segnato una bella deviazione nella storia della musica italiana. (Stefano Hourria)

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