martedì 18 marzo 2014

gianCarlo Onorato

Artista poliedrico, capace di passare con colta disinvoltura dalla poesia alla pittura, dalla prosa (bellissimo il suo racconto autobiografico in ex) alla musica, gianCarlo Onorato ha trovato con Sangue bianco il suo disco più maturo e intenso. La lunga e laboriosa gestazione, dovuta ad un certosino lavoro di precisione attorno ai suoni e alle canzoni. Cinque diversi studi di registrazione, una moltitudine di musicisti, un ordito di idee e di arrangiamenti affascinante nella sua complessità rendono Sangue bianco una svolta importante nel modo di sentire e interpretare le canzoni in italiano. Non c’è nulla in comune con la banalità radiofonica o con le semplificazioni melodiche: gianCarlo Onorato è un artista che, fin dagli esordi, predilige scavare in profondità, cercando soluzioni liriche ed estetiche certo non immediate, ma sempre piene di significati e di emozioni. Sangue bianco, da questo punto di vista, è esemplare nel mostrare tutti i fuochi d’artificio di cui dispone gianCarlo Onorato: canzoni costruite attorno a un linguaggio limato parola per parola e verso dopo verso; suoni e arrangiamenti che, pur sempre in debito (come è giusto che sia) con le sue passioni musicali anglosassoni, hanno ormai una netta e distinta personalità; e, infine, quello che è più imporante, una visione complessiva chiara e precisa. Dalla minimale copertina all’ultima nota, Sangue bianco è un mondo di bellezza a parte, degno di una grande e unico artista, peraltro ormai pronto a dargli un degno seguito. (Lucia Jorio)

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