Una
vocazione totale, incondizionata, dichiarata per il più puro e semplice
rock’n’roll, quello che prende forma con Chuck Berry e arriva fino a pub
londinesi dei Dr. Feelgood e dei Nine Below Zero: si potrebbe dire che Let
It Rock! contiene già
tutto nel suo titolo perché i Boogie Ramblers macinano accordi e ritmo con la
sfrenata energia di una locomotiva in corsa, senza perdere un briciolo
dell’entusiasmo degli appassionati. Non si inventano nulla, a parte un Harp
Attack micidiale (e che
non ha bisogno di traduzione), e pescano a piene mani nel repertorio del
principale ispiratore che lo è dei Boogie Ramblers come lo è stato degli Stones
(Come On). Alle
proprietà strumentali e alle tonnellate di feeling, i Boogie Ramblers
aggiungono anche il gusto raffinato e generoso di chi è capace di andare a
riscoprire anche il songbook di un piccolo, grande loser del rock’n’roll, Ben
Vaughn, di cui rileggono I Dig Your Wig e Dressed In Black, che era anche il titolo del suo disco migliore. Ottimi e
abbondanti su tutti i fronti, i Boogie Ramblers sono una splendida realtà del
rock’n’roll nella provincia italiana e come ha detto lo stesso Chuck Berry
hanno un gusto e un senso per quello che suonano “semplicemente eccellenti”. E’
consigliato l’ascolto ad alto volume, non sono previste controindicazioni di
sorta se non una piacevole euforia, specie se accompagnate l’ascolto di Let
It Rock! con un paio di
birre, che ci stanno tutte. (Eddie Spinazzi)
Ciao Eddie, grazie molte per questa bella recensione!
RispondiEliminaGeno B. Goode